presenta:
Alimentatore variabile 50/350 Volt
a una valvola
di IZ1TQI Aldo RCT #030
Può capitare, in amplificatori lineari, che, per usare dei tetrodi o dei pentodi ed avere alte amplificazioni, si debba alimentare la griglia schermo di certe valvole con tensioni di 200/350 Volt, per cui si ricorre a resistenze di caduta e a più zener in serie di considerevole wattaggio, oppure può capitare di dover polarizzare la griglia controllo a -50/100 V.
Non ricordo la fonte perchè è tra i vecchi schemi riportati su fogli volanti.
Questo marchingegno può fornire una tensione variabile tra i +50 ed i +350 V con una corrente di 100 mA (anche se non è il “non plus ultra” della stabilizzazione a vantaggio della semplicità), pertanto fornendo il trasformatore di alimentazione del lineare di un ulteriore avvolgimento di 350 V il gioco diventa possibile. Lo schema presentato prevede un trasformatore aggiuntivo da un centinaio di VA.
Chiaramente con valvole più robuste la corrente può aumentare e con tensioni di alimentazione più elevate si possono avere tensioni più elevate in uscita.
Non ricordo la fonte perchè è tra i vecchi schemi riportati su fogli volanti.
Questo marchingegno può fornire una tensione variabile tra i +50 ed i +350 V con una corrente di 100 mA (anche se non è il “non plus ultra” della stabilizzazione a vantaggio della semplicità), pertanto fornendo il trasformatore di alimentazione del lineare di un ulteriore avvolgimento di 350 V il gioco diventa possibile. Lo schema presentato prevede un trasformatore aggiuntivo da un centinaio di VA.
Chiaramente con valvole più robuste la corrente può aumentare e con tensioni di alimentazione più elevate si possono avere tensioni più elevate in uscita.
Non c’è molto da dire, la valvola è posta in serie alla tensione positiva con uscita di catodo; il potenziometro R1 modifica la polarizzazione di griglia controllo e quindi la resistenza interna della valvola; Z1 è un’impedenza di livellamento che può essere costruita su nucleo da 25-30 W con filo di rame smaltato da 03-04 (abbondando), avvolgendo tante spire in modo che, però, la resistenza totale non sia superiore a 500 ohm. Penso possa andare bene il primario di un trasformatorino di bassa tensione che assorba più di un centinaio di mA, il secondario, qualunque tensione eroghi, non verrà usato.
In figura 1 sono mostrati due modi di ottenere la rettificazione della tensione; i diodiper una tensione così modesta possono essere dei comuni 1N4007, anche se tale diodo è dato per 1000 V e 1 A, per prudenza mettetene due in serie per ogni ramo del raddrizzatore.
Nel caso polarizzaste la griglia controllo, collegate il positivo alla massa dell’A.L.e servitevi del negativo per la griglia; naturalmente, in ogni caso, tarerete R1 per la tensione che vi interessa: Con il potenziometro tutto a massa si avrà minima tensione
In figura 1 sono mostrati due modi di ottenere la rettificazione della tensione; i diodiper una tensione così modesta possono essere dei comuni 1N4007, anche se tale diodo è dato per 1000 V e 1 A, per prudenza mettetene due in serie per ogni ramo del raddrizzatore.
Nel caso polarizzaste la griglia controllo, collegate il positivo alla massa dell’A.L.e servitevi del negativo per la griglia; naturalmente, in ogni caso, tarerete R1 per la tensione che vi interessa: Con il potenziometro tutto a massa si avrà minima tensione
nelle figure sopraè mostrata la piedinatura delle valvole EL34- EL84-6BQ5 e 6V6
cliccate sulle immagini per ingrandire
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