presenta:
Antenna direttiva a 5 elementi
per i 144 - 146 MHz
di IZ1TQI Aldo - RCT #030
Questa nuova presentazione vuole essere laconica, perchè mi sono accorto di essere troppo prolisso e pertanto noioso, perchè a voi, più che la teoria, la ragione e la consapevolezza delle cose, interessa la realizzazione pratica, insomma le misure già calcolate e basta così... e vatti alla pesca.
Si tratta di un'antenna direttiva, 5 elementi, per i 144-146 MHz, la larghezza di banda è sufficiente per spaziare da un estremo all'altro con un ROS di 1,5 : 1, mentre a cento banda si riesce a scendere fino all' 1:1.
A taratura finita non interponete nè ros-metri nè watt-metri poichè è tutta potenza persa.
Il guadagno teorico è 6-7 dB, vale a dire 5-6,3 volte in potenza (trasmissione) e 2,5-3,1 volte in tensione (ricezione). Nelle figure 1 e 2 c'è la rappresentazione delle misure e di tutto quello che è necessario sapere.
Le misure dei vari elementi:
1° direttore 85 cm
2° direttore 90 cm
3° direttore 92 cm
dipolo radiante 96 cm
riflettore 100 cm
Il boma (boom) 190 cm
Si tratta di un'antenna direttiva, 5 elementi, per i 144-146 MHz, la larghezza di banda è sufficiente per spaziare da un estremo all'altro con un ROS di 1,5 : 1, mentre a cento banda si riesce a scendere fino all' 1:1.
A taratura finita non interponete nè ros-metri nè watt-metri poichè è tutta potenza persa.
Il guadagno teorico è 6-7 dB, vale a dire 5-6,3 volte in potenza (trasmissione) e 2,5-3,1 volte in tensione (ricezione). Nelle figure 1 e 2 c'è la rappresentazione delle misure e di tutto quello che è necessario sapere.
Le misure dei vari elementi:
1° direttore 85 cm
2° direttore 90 cm
3° direttore 92 cm
dipolo radiante 96 cm
riflettore 100 cm
Il boma (boom) 190 cm
Per adattare l'impedenza ai fatidici 50 Ohm del cavo necessita un adattatiore a "V" (o a delta, se preferite) ed un bal-un 4:1 che procura anche il bilanciamento; l'elemento radiante non è interrotto al centro, ma è ugualmente un dipolo a mezz'onda. Conviene realizzarlo in tondino o tubetto di rame o di ottone, onde saldargli l'estremità dei lati dell'adattatore a "V"; gli altri elementi possono essere in tondino di ottone o alluminio o tubetto di alluminio fissati su di un boma ("boom" per gli esterofili) isolante: io ho usato un tubo plastico per impianti elettrici, da 22 mm, in cui si sono perfettamente adattati due manici di scopa in legno, tagliati opportunamente della lunghezza necessaria; delle spine perpendicolari passanti tengono fermi gli elementi e due tappi incollati sigillano il tutto agli estremi del tubo plastico.
Se la forma è circolare, è un po' difficile fare la foratura del boma (boom per gli esterofili) in linea perfetta (in asse), ma non impossibile, perciò sarebbe meglio fosse a sezione quadra.
I vertici ai lati dell'adattatore a "V" vanno, quindi, collegati all'elemento radiante su due punti simmetrici rispetto alla sua metà e distanti, l'uno dall'altro, 22 cm; i bracci della V devono essere lunghi 25 cm e gli estremi, devono essere lasciati aperti a tre quattro cm di distanza l'uno dall'altro, verranno poi accorciati (o allungati) sperimentalmente in fase di taratura ( io ho ottenuto 20 cm circa), quando con il Ros-metro vedrete di eliminare le onde stazionarie.
Se la forma è circolare, è un po' difficile fare la foratura del boma (boom per gli esterofili) in linea perfetta (in asse), ma non impossibile, perciò sarebbe meglio fosse a sezione quadra.
I vertici ai lati dell'adattatore a "V" vanno, quindi, collegati all'elemento radiante su due punti simmetrici rispetto alla sua metà e distanti, l'uno dall'altro, 22 cm; i bracci della V devono essere lunghi 25 cm e gli estremi, devono essere lasciati aperti a tre quattro cm di distanza l'uno dall'altro, verranno poi accorciati (o allungati) sperimentalmente in fase di taratura ( io ho ottenuto 20 cm circa), quando con il Ros-metro vedrete di eliminare le onde stazionarie.
Il bal-un (4:1) è di 1/2 onda, in cavo coassiale, moltiplicato fattore velcità del cavo stesso e viene ripiegato ad ovale; gli estremi del cavo interno vanno collegati all'inizio dei due bracci liberi dell'adattatore a "V"; gli estremi della calza che vengono a trovarsi di fronte l'uno all'altro vanno saldati insieme. La discesa viene collagata calza con calza del bal-un , mentre il cavo interno va collegato ad uno dei due estremi dell'adattatore a "V" (vedere figura 1, sperando sia abbastanza chiara). Qualche millimetro in più o in meno nelle misure non pregidica nulla.
Sia l'adattatore sia il bal-un possono giacere sullo stesso piano degli elementi dell'antenna e quindi vanno ancorati al boma; l'antenna viene posta di preferenza in polarizzazione verticale ossia con il dipolo radiante perpendiclolare al suolo; poi farete correre il cavo coassiale per tutta la lunghezza del boma fino al palo di sostegno, lungo il quale dovrà scendere; il palo di sostegno, a sua volta, sarà fissato all'antenna stessa in modo da bilanciarne, possibilmente, il peso. Teoricamente il cavo coassiale dovrebbe correre oltre il boma ed in linea con il medesimo per almeno mezza lungheza d'onda, tuttavia, in buona sostanza, si fa come si può.
Non trascurate la bontà del cavo coassiale (e qui ricorre la mia sindrome da cavo coassiale), che non può essere nè RG.58, nè RG.213 se volete mandare qualcosa in antenna su lunghe discese; io consiglierei il solito Westflex 103 (fattore di velocità 85%) o RH 200 (fattore di velocità 84%); per il bal-un si può usare l'RG.142 B (fattore di velocità 69,5%) cavo interno e doppia calza argentati, più o meno delle dimensioni dell'RG.58); costano tutti un tantinello, ma ne vale la pena.
Sono stato rapido come quando "Caesar se deiecit in litore Numidiae ventis secundis"; i moderni traducono: "Cesare si precipitò sul letto di Numidia con venti seguaci", ma la traduzione verace è : "Cesare si precipitò sul lido della Numidia essedo i venti favorevoli"
Sia l'adattatore sia il bal-un possono giacere sullo stesso piano degli elementi dell'antenna e quindi vanno ancorati al boma; l'antenna viene posta di preferenza in polarizzazione verticale ossia con il dipolo radiante perpendiclolare al suolo; poi farete correre il cavo coassiale per tutta la lunghezza del boma fino al palo di sostegno, lungo il quale dovrà scendere; il palo di sostegno, a sua volta, sarà fissato all'antenna stessa in modo da bilanciarne, possibilmente, il peso. Teoricamente il cavo coassiale dovrebbe correre oltre il boma ed in linea con il medesimo per almeno mezza lungheza d'onda, tuttavia, in buona sostanza, si fa come si può.
Non trascurate la bontà del cavo coassiale (e qui ricorre la mia sindrome da cavo coassiale), che non può essere nè RG.58, nè RG.213 se volete mandare qualcosa in antenna su lunghe discese; io consiglierei il solito Westflex 103 (fattore di velocità 85%) o RH 200 (fattore di velocità 84%); per il bal-un si può usare l'RG.142 B (fattore di velocità 69,5%) cavo interno e doppia calza argentati, più o meno delle dimensioni dell'RG.58); costano tutti un tantinello, ma ne vale la pena.
Sono stato rapido come quando "Caesar se deiecit in litore Numidiae ventis secundis"; i moderni traducono: "Cesare si precipitò sul letto di Numidia con venti seguaci", ma la traduzione verace è : "Cesare si precipitò sul lido della Numidia essedo i venti favorevoli"