presenta:
Magnetoterapia a Radiofrequenza
cura elettromedicale alternativa
a cura di IZ1TQI Aldo rct #030
Mio malgrado, corre necessità (nei confronti di un certo numero di miei lettori) di una piccola divagazione per sottolineare due punti:
primo, abbiate la pazienza di leggere tutto il testo, così eviterete di domandarmi, per e-mail, informazioni che sono già contenute nel testo stesso;
secondo, se non avete dimestichezza con circuiti di questo genere, non pretendete che sia io ad illuminarvi in cinque minuti, per mettervi in condizione di realizzarli.
Il marchingeno che vi presento è un dispositivo elettromedicale curativo.
Per avere informazioni sulle sue prestazioni e proprietà vi riporto, a fondo articolo, le scansioni di alcune pagine descrittive, comparse su Nuova Elettronica n. 101-102 del Luglio-Agosto 1985. Il dispositivo in oggetto è desunto, con alcune modifiche, invece dal numero 119 del 1987.
Passiamo subito alla descrizione del dispositivo (vedi di figura 1).
Il circuito NOR "IC1a" lavora come oscillatore ad onda quadra sulla frequenza di circa 166 KHz, con un periodo di circa 3,5 μSec a livello alto ed uno di 2,5 μS a livello basso; tale oscillazione viene applicata all'ingresso dell' IC2, un divisore binario di frequenza tipo CD4040, che procura la divisione per 256, 512, 1024, 2048 e 4096, in modo che avremo a disposizione sugli ingressi del commutatore S1: 40, 80, 160, 320, e 640 Hz.
Mediante S1 ognuna delle dette frequenze vengono inviate, tramite C5 R2, al piedino 6 di "IC1b" che assieme a "IC1c" forma un flip- flop di tipo set- reset.
Intanto sul piedino 1 di "IC1c" giunge la stessa frequenza di 166KHz divisa per 32, ossia un'onda il cui ciclo positivo e pausa durano circa 90μS.
Il circuito flip-flop di tipo set-rest a sua volta pilota, sul piedino 13, la porta "IC1d, sul cui piedino 12 giunge anche la frequenza di 166KHz.
Il risultato sul piedino 11 di "IC1d" è:
a) un'oscillazione ad onda quadra il cui ciclo positivo dura circa 90μS e la cui pausa è regolabile da 8 a 128 volte il ciclo positivo;
b) il ciclo positivo, a sua volta, contiene un treno d'onda composto da 16 impulsi il cui livello alto dura 3,5μS ed il cui livello basso dura 2,5μS (vedi figura 1a).
Fin qui ho parlato diciamo dalla parte modulante del circuito, ora prendiamo in considerazione la parte a radio-frequenza.
Il treno d'onda, descritto prima, pilota in modo acceso spento, la coppia di transistor TR1 e TR2 di modo tale che interrompano e alimentino (in accordo con il piedino 11 di IC1d) l'oscillatore costituito da TR3, che funzione ad una frequenza fondamentale di circa 10-11 MHz.
La discesa e salita di alimentazione determina su TR3 un continuo slittamento di frequenza tale da fargli emettere un'infinità di armoniche fino ai 300MHz.
La tensione di picco dell'oscillatore, pilotato da TR3, raggiunge anche i 70 Vpp, che naturalmente non riuscirete mai a misurare con il comune tester.
E' possibile raggiungere frequenze armoniche di 300 MHz, avendo a disposizione un transistor da 100 MHz di frequenza di taglio, poichè l'onda non è sinusoidale, ma l'oscillatore lavora su onde quadre, modulate sia in ampiezza sia in frequenza, ed emettendo quindi un'infinità di armoniche molto potenti.
E' possibile raggiungere frequenze armoniche di 300 MHz, avendo a disposizione un transistor da 100 MHz di frequenza di taglio, poichè l'onda non è sinusoidale, ma l'oscillatore lavora su onde quadre, modulate sia in ampiezza sia in frequenza, ed emettendo quindi un'infinità di armoniche molto potenti.
Per realizzare L2, dovrete procurarvi un toroide da almeno 20 mm di diametro esterno, circa 12 di diametro interno e alto circa 4-5 mm, adatto per frequenze fino a 200 MHz (verde su tre lati e bianco sul quarto lato)
Preparate circa 70-80 cm di filo in rame smaltato da 0,4 mm e avvolgete sul toroide 18+18 spire (tutte nello stesso senso e consecutive) con presa centrale; ossia avvolgete 18 spire, fate un cappio e continuate con altre 18 spire. Infine date una goccia di collante.
Naturalmente sugli estremi e sul cappio del filo dovrete abradere lo smalto.
Ora quello che manca è l'antenna per trasferire l'energia dell'oscillatore e convogliarla verso le zone che presumiamo di dover trattare.
In figura 2 viene descritta (meglio non si potrebbe a parole) il tipo si antenna e la sua realizzazione.
E' necessaria una piattina multifilare a 34 fili come quella che si usava per gli Hard Disk ad ingresso di dati parallelo. Credo che ricercando si trovi ancora in commercio.
La lunghezza di questa piattina multifilare non è critica, può essere realizzata a seconda delle esigenze: se volete concentrare l'effetto, la realizzerete da 10-15 cm; se desiderate un effetto generalizzato su di una superficie corporea estesa, la realizzerete da 1 m ed oltre. Se non sono (come probabile) più disponibili i circuiti stampati poterete usare due ritagli di basetta millefori, come supporti. Proteggerete le connessioni con del nastro adesivo, possibilmente telato, da carrozziere.
Se avvicinerete l'antenna ad un radioricevitore Onde Medie o FM, ascolterete il suono prodotto dal disposistivo, su tutta la gamma.
Quello che, in conclusione, posso dirvi è che sono ancora in possesso di un tale dispositivo, che avevo realizzato a suo tempo e me ne sono servito in molte e diverse occasioni.
Vuoi che il miglioramento sia stato spontaneo o merito delle cure farmacologiche, vuoi che le applicazioni del marchingegno abbiano avuto realmente effetto, devo dire che il beneficio c'è stato sempre in ogni caso.
Eccovi ora, nel prosieguo, la descrizione delle proprietà e benefici della magnetoterapia a radiofrequenza.
Sono sufficienti un certo numero di applicazioni, della durata di mezz'ora, di questo apparecchio per trattare con successo: dolori artritici, reumatici, cervicali, strappi muscolari, ferite, malattie della pelle, fratture ossee e per rigenerare e corroborare le difese immunitarie dell'organismo.
L'uso è innocuo anche se prolungato sia per vecchi sia per bambini; le controindicazioni sono le solite: portatori di pace-maker, individui affetti da scompensi cardiaci, donne in stato di gravidanza.
Ricapitolazione delle affezioni trattabili con successo:
Cefalea, emicrania e vertigini; fuoco di S. Antonio; cicatrici e rughe facciali; artrosi della spalla, cervicale, dorsale, lombare, sacrale, delle dita, del ginocchio; torcicollo; fratture ossee; artrite del piede e del gomito; tendinite; distorsioni; lussazioni; osteoporosi; strappi muscolari; algie intercostali; algie muscolari; algie cervicali (torcicollo); asma e bronchite; toracoalgie; parestesie; malattie urogenitali e vascolari.
Terapia generica: due tre applicazioni , della durata di 30-45 minuti, al giorno con frequenza 640 Hz; dopo due o tre giorni passare a frequenza di 320 e dopo un ugual periodo passare a frequenza di 160Hz, continuando fino a scomparsa del disturbo con 80-40 Hz.
Per esperienza personale, posso dirvi che nulla comunque di controindicato vi accadrà se curerete una lomboscitalgia, ponendo la fascia emittente tra lenzuolo e materasso e ci dormirete sopra.
Cefalea, emicrania e vertigini; fuoco di S. Antonio; cicatrici e rughe facciali; artrosi della spalla, cervicale, dorsale, lombare, sacrale, delle dita, del ginocchio; torcicollo; fratture ossee; artrite del piede e del gomito; tendinite; distorsioni; lussazioni; osteoporosi; strappi muscolari; algie intercostali; algie muscolari; algie cervicali (torcicollo); asma e bronchite; toracoalgie; parestesie; malattie urogenitali e vascolari.
Terapia generica: due tre applicazioni , della durata di 30-45 minuti, al giorno con frequenza 640 Hz; dopo due o tre giorni passare a frequenza di 320 e dopo un ugual periodo passare a frequenza di 160Hz, continuando fino a scomparsa del disturbo con 80-40 Hz.
Per esperienza personale, posso dirvi che nulla comunque di controindicato vi accadrà se curerete una lomboscitalgia, ponendo la fascia emittente tra lenzuolo e materasso e ci dormirete sopra.